Una fucina evolutiva
UNA FUCINA EVOLUTIVA
Nel contesto psicoanalitico, psicoterapeutico in generale, nel flusso di dinamiche legate a riattraversamenti narrativi ed emotivi si può creare un clima di apertura, di confidenza inesigente, non giudicante che può e deve passare attraverso la fiducia. Questa relazione di fiducia è sia un obiettivo che un presupposto fondamentale perché si possa creare una buona relazione terapeutica, che è una vera relazione: due persone che si trovano in uno stesso contesto per lo stesso motivo, con ruoli diversi, e che lavorano sul mondo emotivo affettivo utilizzando la parte razionale.
Il mondo emotivo affettivo, la storia personale narrata razionalmente e riattraversata emotivamente utilizzando le libere associazioni,crea una forza di campo che avvolge la cornice, il setting analitico e le due menti in co-relazione, un flusso di memoria e di in-coscienza che scorre arricchito in cerca di un contenitore più ampio capace di tenere-con sé livelli di non senso, di caos, di matrice asimmetrica propria del contenuto dell'inconscio.
Questo contenitore utilizza uno spazio aggiuntivo rappresentato dalla stanza analitica, come prolungamento dello spazio mentale dell'analizzando. Il contenuto analizzato elaborato e (pre) digerito (dai rimandi del terapeuta) permette di assimilare parti prima inconsce, inconsapevoli, terrifiche, d'angoscia ampliando il campo della coscienza di sé e la capacità del contenitore. Il contenitore, lo spazio mentale, aumenta attraverso l'interiorizzazione della relazione terapeutica, come relazione capace di contenimento, di ascolto, di risignificazione, di empatia, di risonanza, di realtà, di rispecchiamento. Una relazione altra dall'esperienza relazionale originaria interiorizzata, dalla matrice, dai modelli genitoriali, dal modello originario di coppia genitoriale che viene interiorizzata, dall'esperienza di gruppo familiare originario interiorizzato.
Noi veniamo al mondo, oltre che con il patrimonio genetico genitoriale, con una cultura familiare e transgenerazionale, che verrà respirata da nuovo nato attraverso la cultura genitoriale tradotta in comportamenti,assetto mentale,valori, tutto ciò che viene dato per scontato in quella famiglia, perché funziona così da sempre è così è giusto. E questo va bene se la matrice originaria e sana, solida, funzionale. Altro è l'assetto disfunzionale di famiglie che per generazioni non hanno affrontato in modo adeguato, o solo parzialmente, problematiche legate alla gestione dell'ansia, della separazione, di aspetti di dipendenza. Queste tematiche chiaramente sono quelle più comuni, seppur limitanti l'esistenza ma meno patologiche delle situazioni familiari con pazienti psicotici o borderline che hanno un funzionamento con-fusivo, di assenza di confini più marcato legato a patologie franche, più gravi.
È in una tale ottica che la relazione terapeutica diventa una grande risorsa che racchiude in sé tutti gli obiettivi del lavoro di analisi, vale a dire avere una conoscenza profonda di sé dal punto di vista emotivo affettivo, del proprio funzionamento con il resto del mondo sia da un punto di vista originario che attuale, sia legato alla qualità relazionale di coppia che con i gruppi.