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La Nevrosi Isterica

LA NEVROSI ISTERICA

La Nevrosi Isterica

Sindrome caratteriale. Nella moderna nomenclatura è stata scissa, da una parte si trattano i sintomi di conversione e da un’altra la personalità isterica, anche se questo non è giusto in quanto l’isteria va considerata nel suo insieme di sintomi e personalità che li favorisce. Si ha isteria quando si verifica una conversione a livello fisico di tensioni psichiche. In essa il soggetto è coinvolto a più livelli: personalità isterica, sintomatologia isterica psichica e somatica.

Il paziente è centrato su se stesso egocentrico, al contrario dell’ossessivo che cerca di meglio manipolare la realtà esterna. Nella sua etimologia greca isteria significa utero, questo perché si pensa che la causa dell’isteria sia un mancato appagamento a livello uterino (infatti, le donne isteriche sono generalmente frigide). È come se ci fosse un’immaturità a livello ideo – affettivo nel soggetto isterico. Il rapporto con la realtà è quindi compromesso, con conseguente sviluppo di un pensiero di tipo fantastico; caratteristico delle isteriche è il réverie, ovvero sogno ad occhi aperti, dove il soggetto agisce il suo sogno come se stesse recitando.

Il paziente è incapace di entrare in contatto profondo con gli altri; questa dissonanza è percepita sia dall’isterico sia da quelli che gli stanno attorno, e questo fornisce all’isterico un senso di solitudine, che lo allontana ulteriormente dagli altri e gli fa sentire il bisogno di essere notato e visto e quindi assumere atteggiamenti teatrali per essere visto, notato, ecc.

L’isterico non finge! Questo suo modo di fare rappresenta il suo modo per comunicare con gli altri. Egli non si rende conto dell’erroneità del suo modo di fare, egli lo vive come l’unico possibile.

Da ciò deriva che l’affettività dell’isterico è come quella di un bambino, che per calmarsi ha bisogno di poco (un giocattolo). Egli è legato ad eventi contemporanei, passa facilmente da un’emozione all’altra.

Avendo questo tipo di personalità, forse la maniera più teatrale per attirare l’attenzione, l’isterico la trova nella conversione, dove il soggetto non finge, in quanto lui non utilizza realmente la funzione colpita. Qualora però non venisse notato dagli altri, egli può peggiorare, cercando di soddisfare il suo bisogno di richiamare l’attenzione del prossimo. Quindi l’espressione del sintomo oltre a dar il vantaggio di essere notati (soddisfazione di un bisogno secondario), porta anche alla soddisfazione di un bisogno primario, ovvero quello di esprimere una tensione.

Aut.sanit.n°66 del 21-05-2003
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