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L'Assenza Nella Relazione

L'ASSENZA NELLA RELAZIONE

L'ASSENZA NELLA RELAZIONE



L’assenza nella relazione

Esistono vari modi di stare in relazione. Nella pratica clinica queste modalità verranno rappresentate nella relazione terapeutica, si sveleranno riattualizzate e le modalità disfunzionali lavorate mentre le si ri-vivono

Vi sono personalità che hanno bisogno di relazione, della presenza dell’altro, di sapere che l'altro c'è in connesso, presente anche se a distanza fisicamente. L'altro in questa ottica non si incontrerà mai, lo si affamerà, lo si sospenderà in un incontro che sarà gestito dall'assenza. Il vissuto affettivo interno di chi tiene a distanza è quello di gestire il rapporto di rimandare all’altro che non si ha bisogno di lui.

All'origine di questa modalità disfunzionale vi è una esperienza interiorizzata di un modello genitoriale che non ha avuto la funzione di rassicurazione e sostegno ma di modelli dai quali bisogna tenersi a distanza perché vissuti come distruttivi.

Da qui l'equazione- io ho bisogno della relazione, dell’altro ma lo tengo a distanza e gli faccio sentire cosa ho provato io, il bisogno affettivo dell’altro significativo che mi ha affamato (originariamente), lasciato nell'assenza.

In termini psicoanalitici questa dinamica è interpretabile attraverso un processo difensivo arcaico chiamato identificazione proiettiva. Essa attiverà nell’altro la stessa attesa e frustrazione subiti nella relazione originaria. Il ripetere questa dinamica relazionale non permette di far avvicinare emotivamente l'altro, vivendo pertanto una dimensione di vuoto affettivo e di ricerca di pienezza unitamente a rabbia, conflittualità manifesta o passiva (in base ai differenti profili di personalità).


Aut.sanit.n°66 del 21-05-2003
P.I.08501381001
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